L'attuale
fisionomia di insediamento sparso contrasta con alcune tracce di
mura su un lato della chiesa, mura di cui peraltro si è perduto
lo sviluppo originario.
Il Repetti, alla pagina 238 del V°
volume suo Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana ci
illustra Pievescola come una località che:
"Risiede sulla ripa destra
dell' [fiume] Elsa alla base occidentale della Montagnuola di
Siena, (...) .
Chi cercasse l'etimologia del nome
a Scola potrebbe indursi a credere che nascesse dall'esservi
stata di buon ora costa` una scola di lettere, oppure di canto
fermo, uso che fino dai tempi longobardici trovasi indotto in
alcune vetuste pievi di campagna.
Il tempio attuale della Pieve a
Scuola è a tre navate, tutto di pietra arenaria squadrata con
quattro arcate e cinque pilastri per parte.
La sua facciata e` ornata di
colonnine corintie scalanti di altezza, non gia` di fusto, unite
da archetti
Una delle piu` vetuste memorie di
questa Pieve a Scuola ce la somministra un documento dell'anno
1030"
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Nel 1356 dalla Pieve dipendevano 9
succursali, delle quali il Repetti afferma che 6, all'epoca in
cui scrisse il Dizionario, risultavano perdute.
Ai
nostri tempi, la facciata della chiesa e' caratterizzata da un
portale ad architrave sovrastato da una trifora che la tradizione
attribuisce al maestro Bonamico Pisano durante la sua permanenza
in zona mentre lavorava alla Pieve di Mensano.
Caratteristiche le finestrelle a doppio
strombo della facciata e quelle a croce in corrispondenza delle
navate laterali e dell'abside centrale.
All'interno è conservato un prospetto
di tabernacolo realizzato in marmo la cui forma ricorda la
facciata di una cattedrale gotica.
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