PIEVESCOLA E LA SUA
PIEVE ROMANICA
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In Pievescola e` possibile
effettuare acquisti di prima necessita` in un piccolo minimarket
posto immediatamente di fronte alla chiesa; si possono acquistare
pane, pasta, olio, vino, acqua minerale, frutta e verdura, salumi
etc., oltre ad altri generi alimentari e non.
Vi sono due piccoli bar, un coiffeur
unisex ed una edicola, cartoleria e tabaccheria.
Benzina verde, super e gasolio a 2,
km e 5 km circa.
Si possono degustare ottimi piatti
della cucina tipica toscana in 3 ristoranti ubicati nel raggio di
4 km.
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Pievescola è un piccolo borgo di origine
medioevale cresciuto intorno alla pieve - all'epoca fortificata -
fondata intorno al 1064, come tramanda la leggenda, dalla
contessa Ava di Montemaggio. |
FOLKLORE LOCALE : LA SAGRA DEL FUNGO
Tutti gli anni,
alla fine dell'estate, si celebra la "Sagra del Fungo",
una manifestazione spontanea che coinvolge tutta la cittadinanza;
nel tempo Pievescola è riuscita a crearsi una originale immagine
in Toscana grazie alle sue Sagre che si sono succedute
valorizzando il "fungo" quale preziosa risorsa
culturale e gastronomica del territorio che la circonda, ricco di
freschi castagneti e lecceti sempreverdi.
In occasione della 26^ edizione della
Sagra del Fungo (1999) è stata inaugurata un'opera bronzea, creazione di Maria Pia
Scarciglia,
apprezzata artista locale le cui sculture da anni trovano
naturale collocazione nella Collegiata di Santa Maria Assunta,
nel Palazzo Comunale di Casole d'Elsa e nella pieve romanica di Pievescola.
L'Amministrazione Comunale di Casole ha
contribuito a valorizzare la scultura con una serie di interventi
sulle aree circostanti, in particolare pavimentando a pietra la
piazza della pregevole chiesa romanica , e risistemando gli spazi
verdi compresi tra la pieve ed il monumento, che sono così
divenuti il "cuore" della frazione, vivo e più
fruibile per cittadini e turisti.
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La realizzazione, posta su un piedistallo in
travertino, ha la ragguardevole altezza di circa 2,50 metri ed il
peso di 10 quintali. L'opera rappresenta due creature
fantastiche, metà umane e metà fungine; è un omaggio al "Fungo
Innamorato", timido
nelle sue sembianze umanoidi e fungine, davanti all'immagine
della sua bella, un po' svagata e sbarazzina che lo guarda con
leggera ironia. |
Una interessante esperienza
di arredo urbano è rappresentata dall'Orologio
del 2000, una realizzazione sempre di Maria Pia Scarciglia
: il sostegno dell’orologio in lamiera nera
rappresenta nella sua essenzialità il numero due, simbolo dell'anno duemila appunto.
La parte alta centrale affiancata da due semicerchi
traforati da l’idea di un antico dinosauro che si eleva dal passato
per accompagnarci nel futuro
L’opera è stata inaugurata la notte del Capodanno
1999/2000.
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Arte ed Arredo Urbano
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NOTE
SULLA PIEVE ROMANICA
- L'attuale fisionomia di insediamento sparso contrasta con alcune tracce di
mura su un lato della chiesa, mura di cui peraltro si è perduto lo sviluppo
originario.
Il Repetti, alla pagina 238 del V°
volume suo Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana ci
illustra Pievescola come una località che:
"Risiede sulla ripa destra
dell' [fiume] Elsa alla base occidentale della Montagnuola di
Siena, (...) .
Chi cercasse l'etimologia del nome
a Scola potrebbe indursi a credere che nascesse dall'esservi
stata di buon ora costa` una scola di lettere, oppure di canto
fermo, uso che fino dai tempi longobardici trovasi indotto in
alcune vetuste pievi di campagna.
Il tempio attuale della Pieve a
Scuola è a tre navate, tutto di pietra arenaria squadrata con
quattro arcate e cinque pilastri per parte.
La sua facciata e` ornata di
colonnine corintie scalanti di altezza, non gia` di fusto, unite
da archetti
Una delle piu` vetuste memorie di
questa Pieve a Scuola ce la somministra un documento dell'anno
1030"
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Nel 1356 dalla Pieve dipendevano 9
succursali, delle quali il Repetti afferma che 6, all'epoca in
cui scrisse il Dizionario, risultavano perdute.
Ai
nostri tempi, la facciata della chiesa e' caratterizzata da un
portale ad architrave sovrastato da una trifora che la tradizione
attribuisce al maestro Bonamico Pisano durante la sua permanenza
in zona mentre lavorava alla Pieve di Mensano.
Caratteristiche le finestrelle a doppio
strombo della facciata e quelle a croce in corrispondenza delle
navate laterali e dell'abside centrale.
All'interno è conservato un prospetto
di tabernacolo realizzato in marmo la cui forma ricorda la
facciata di una cattedrale gotica.
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