MPiaS : Maria Pia Scarciglia, Artista in Terra di Siena

Atelier in Pievescola, Via della Montagnola 11 -  53030 Casole d'Elsa tel. 0577 - 96.00.61  / fax. 0577-96.00.61 / e-mail mpias@mpias.it


 

PIEVESCOLA E LA SUA PIEVE ROMANICA

VISTA DI PIEVESCOLA DAL LATO DELLA ANTICA DI PIEVE FORTIFICATA

 In Pievescola e` possibile effettuare acquisti di prima necessita` in un piccolo minimarket posto immediatamente di fronte alla chiesa; si possono acquistare pane, pasta, olio, vino, acqua minerale, frutta e verdura, salumi etc., oltre ad altri generi alimentari e non.

Vi sono due piccoli bar, un coiffeur unisex ed una edicola, cartoleria e tabaccheria.

Benzina verde, super e gasolio a 2, km e 5 km circa.

Si possono degustare ottimi piatti della cucina tipica toscana in 3 ristoranti ubicati nel raggio di 4 km.

Pievescola è un piccolo borgo di origine medioevale cresciuto intorno alla pieve - all'epoca fortificata - fondata intorno al 1064, come tramanda la leggenda, dalla contessa Ava di Montemaggio.

 

FOLKLORE LOCALE : LA SAGRA DEL FUNGO


Tutti gli anni, alla fine dell'estate, si celebra la "Sagra del Fungo", una manifestazione spontanea che coinvolge tutta la cittadinanza; nel tempo Pievescola è riuscita a crearsi una originale immagine in Toscana grazie alle sue Sagre che si sono succedute valorizzando il "fungo" quale preziosa risorsa culturale e gastronomica del territorio che la circonda, ricco di freschi castagneti e lecceti sempreverdi. 

In occasione della 26^ edizione della Sagra del Fungo (1999) è stata inaugurata un'opera bronzea, creazione di Maria Pia Scarciglia, apprezzata artista locale le cui sculture da anni trovano naturale collocazione nella Collegiata di Santa Maria Assunta, nel Palazzo Comunale di Casole d'Elsa e nella pieve romanica di Pievescola. 

L'Amministrazione Comunale di Casole ha contribuito a valorizzare la scultura con una serie di interventi sulle aree circostanti, in particolare pavimentando a pietra la piazza della pregevole chiesa romanica , e risistemando gli spazi verdi compresi tra la pieve ed il monumento, che sono così divenuti il "cuore" della frazione, vivo e più fruibile per cittadini e turisti.

La realizzazione, posta su un piedistallo in travertino, ha la ragguardevole altezza di circa 2,50 metri ed il peso di 10 quintali. L'opera rappresenta due creature fantastiche, metà umane e metà fungine; è un omaggio al "Fungo Innamorato", timido nelle sue sembianze umanoidi e fungine, davanti all'immagine della sua bella, un po' svagata e sbarazzina che lo guarda con leggera ironia.
Una interessante esperienza di arredo urbano è rappresentata dall'Orologio del 2000, una realizzazione sempre di Maria Pia Scarciglia : il sostegno dell’orologio in lamiera nera rappresenta nella sua essenzialità il numero due, simbolo dell'anno duemila appunto.

La parte alta centrale affiancata da due semicerchi traforati da l’idea di un antico dinosauro che si eleva dal passato per accompagnarci nel futuro 

L’opera è stata inaugurata la notte del Capodanno 1999/2000.

Arte ed Arredo Urbano

NOTE SULLA PIEVE ROMANICA - L'attuale fisionomia di insediamento sparso contrasta con alcune tracce di mura su un lato della chiesa, mura di cui peraltro si è perduto lo sviluppo originario.

Il Repetti, alla pagina 238 del V° volume suo Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana ci illustra Pievescola come una località che:

"Risiede sulla ripa destra dell' [fiume] Elsa alla base occidentale della Montagnuola di Siena, (...) .

Chi cercasse l'etimologia del nome a Scola potrebbe indursi a credere che nascesse dall'esservi stata di buon ora costa` una scola di lettere, oppure di canto fermo, uso che fino dai tempi longobardici trovasi indotto in alcune vetuste pievi di campagna.

Il tempio attuale della Pieve a Scuola è a tre navate, tutto di pietra arenaria squadrata con quattro arcate e cinque pilastri per parte.

La sua facciata e` ornata di colonnine corintie scalanti di altezza, non gia` di fusto, unite da archetti

Una delle piu` vetuste memorie di questa Pieve a Scuola ce la somministra un documento dell'anno 1030"

 

Nel 1356 dalla Pieve dipendevano 9 succursali, delle quali il Repetti afferma che 6, all'epoca in cui scrisse il Dizionario, risultavano perdute.

Ai nostri tempi, la facciata della chiesa e' caratterizzata da un portale ad architrave sovrastato da una trifora che la tradizione attribuisce al maestro Bonamico Pisano durante la sua permanenza in zona mentre lavorava alla Pieve di Mensano.

Caratteristiche le finestrelle a doppio strombo della facciata e quelle a croce in corrispondenza delle navate laterali e dell'abside centrale.

All'interno è conservato un prospetto di tabernacolo realizzato in marmo la cui forma ricorda la facciata di una cattedrale gotica. 

Sopra l'altare, un bel Cristo Patiens realizzato anch'esso da Maria Pia Scarciglia.

  

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